TOSCANA: un referendum regionale per cambiare la sanità

Il Fronte del Dissenso è fortemente impegnato nella raccolta di firme in corso per cambiare la Legge regionale 84/2015 che ha accentrato la struttura sanitaria della Toscana in sole tre mega-Asl (contro le dodici precedenti). Quella controriforma, chiaramente ispirata ad un’inaccettabile concezione tecnocratica, ha colpito a fondo il diritto alle prestazioni sanitarie ed ha allontanato sempre più le persone dai luoghi delle decisioni, contribuendo così all’attacco generalizzato al diritto alle cure sanitarie nel nostro Paese.

Oggi questo diritto è negato sia dalla scelta di favorire la sanità privata, portata avanti dai governi di ogni colore, sia dai tagli dell’ultimo trentennio, figli di una austerità europea ancora più inaccettabile dopo che l’UE ha varato il suo gigantesco piano di riarmo. Tante persone si trovano così costrette a rinunciare alle cure per mancanza di disponibilità economiche, mentre le ASL si sono sempre più trasformate in strutture burocratiche sorde e lontane dai bisogni dei cittadini.

Naturalmente questa situazione non si risolve in una sola regione, richiedendo invece una forte mobilitazione nazionale, ma è proprio a questa prospettiva più generale che vuole contribuire la proposta referendaria alla quale stiamo lavorando in Toscana.

Con il referendum vogliamo che la sanità ritorni ad essere a misura d’uomo, tornando alla sua naturale dimensione territoriale. Vogliamo che ogni persona possa interloquire con la propria ASL in maniera facile e veloce. Vogliamo che nessuno sia costretto a viaggiare per ore (come avviene oggi) per fare un esame diagnostico. Vogliamo che il Pronto soccorso sia un luogo di effettiva presa in carico e non di abbandono delle persone. In una parola, vogliamo che il diritto alla salute sia universale e garantito.

Il referendum impegna l’amministrazione regionale a tornare all’organizzazione delle ASL su base provinciale, strutturando così i servizi sui bisogni concreti delle persone e sulle necessità dei territori. Il referendum non necessita di quorum. Dunque, una volta raggiunto il numero di firme necessario, si andrà al voto e se il quesito proposto verrà approvato dalla maggioranza dei votanti – la Regione non potrà sfuggire ad un’ampia discussione che porti alla riorganizzazione territoriale della sanità in Toscana.

La raccolta delle firme è arrivata al 50% dell’obiettivo (35mila firme autenticate e certificate). Il risultato è dunque possibile, ma non ancora certo. La diffidenza per tutto ciò che è “politica” e la sfiducia (peraltro comprensibile) per l’istituto referendario hanno il loro peso. Al tempo stesso, però, tanti cittadini – e, tra di loro, tanti operatori sanitari evidentemente ben consapevoli di cosa stiamo parlando – firmano convintamente ai nostri tavoli. La raccolta di firme si è così trasformata in un luogo di discussione, di condivisione e di presa di coscienza.

Già questo è un primo risultato, ma occorre arrivare alle firme necessarie, che andranno raccolte entro il 20 ottobre. Tante sono le realtà che hanno aderito alla campagna referendaria. Come Fronte del Dissenso daremo il nostro contributo fino alla fine, ma chiediamo a tutti di fare altrettanto. Se questo avverrà il risultato non potrà mancare.

Fronte del Dissenso Toscana

Qui sotto il volantino che distribuiamo ai tavoli

Firma contro la politica sanitaria della Regione Toscana

Firma per la sanità pubblica, per il diritto alla salute per tutti

«La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti» (art. 32 della Costituzione).

E’ negato dalla scelta di favorire la sanità privata, portata avanti dai governi di ogni colore.

E’ negato a causa dei tagli dell’ultimo trentennio, figli di una austerità europea ancora più inaccettabile dopo che l’UE ha varato il suo gigantesco piano di riarmo.

A tutto ciò si è aggiunta in Toscana la scelta tecnocratica di accentrare tutto in 3 mega-Asl, con i pessimi risultati che vediamo. Non solo le liste di attesa non si sono accorciate, ma spesso le persone sono costrette a lunghi viaggi di trasferimento (che possono andare addirittura dalla Garfagnana all’Isola d’Elba) per fare visite ed esami. Allo stesso tempo i posti letto sono diminuiti di mille unità, la carenza di personale si è aggravata ed i pronto soccorso sono diventati luoghi da evitare come la peste.

A 10 anni dalla Legge regionale 84/2015, che ha colpito a fondo il diritto alle prestazioni sanitarie, allontanando sempre più le persone dai luoghi delle decisioni, è ora di dire basta!

Vogliamo ospedali e pronto soccorso efficienti. Asl più piccole e rispondenti ai bisogni dei territori. Vogliamo che il diritto alla salute sia reale per tutti.

Fronte del Dissenso Toscana

su telegram: Fronte del Dissenso

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