Il capitalismo classico, quello nato nella metà del 800 è finito, sostituito da qualcosa di peggiore. Al suo posto un nuovo feudalesimo, caratterizzato dal monopolio del potere e la ricchezza e dal rapporto gerarchico di vassallaggio assoluto dei suoi servitori obbedienti al 100% tutto in chiave tech. Il modello di business delle big tech come Amazon, Apple, Googlee, Alibaba non ha più nulla a che fare col capitalismo produttivo del secolo precedente.
Queste aziende, cioè, non vivono più del plusvalore dei loro dipendenti e della produzione di beni. In sostituzione del sistema economico che conosciamo non è arrivato il socialismo, ma qualcosa di simile al feudalesimo medievale. Al posto di mercati e profitti abbiamo oggi piattaforme, come gli store online, e rendite, come la percentuale che spetta ad Amazon per ogni vendita. Le prime sono assimilabili a feudi digitali, le seconde a canoni del tutto paragonabili a quelli che i vassalli medievali corrispondevano ai loro feudatari.
Solo due Paesi hanno generato grandi quantità di capitale cloud: gli Stati Uniti e la Cina. Washington vede il settore tecnologico cinese come una chiara e presente minaccia al suo monopolio sul sistema di pagamenti, che finora si è basato sul dollaro. Per questo gli Usa scatenano la nuova guerra fredda: per impedire a un sistema di pagamenti high-tech cinese di sfidare il privilegio esorbitante del dollaro. Questo è ciò che sta dietro alla nuova guerra fredda: uno scontro tra due sistemi tecno-feudali.
L’elezione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America è stata molto più di un ritorno alla ribalta per l’ex presidente perché Trump 02 è diverso dal Trump 01: rappresenta un chiaro segnale di cambiamento negli equilibri di potere globale. La vittoria di Trump, sostenuta e influenzata in modo decisivo da un altro protagonista del nostro tempo, Elon Musk, segna il consolidamento di un nuovo ordine mondiale. Un ordine in cui la tradizionale democrazia novecentesca, con i suoi meccanismi di rappresentanza e il suo equilibrio tra poteri, appare ormai superata da una forma di oligarchia tecno-capitalistica, in cui il potere è detenuto da un’élite composta da pochi, influenti e ricchissimi imprenditori della tecnologia, l’80% del capitale azionario globale è controllato dal 2% degli azionisti. L’Europa e i suoi politici oramai è sotto lo stivale dell’oligarchia finanziaria big-tech, sono i padroni del mondo.
Le elezioni hanno visto Trump emergere come figura dominante sulla scena politica americana, riuscendo a capitalizzare non solo sul malcontento sociale e sull’incertezza economica, ma anche su una nuova visione del potere che ha trovato il suo alleato perfetto in Elon Musk. Musk, CEO di Tesla, SpaceX e fondatore di varie altre iniziative tecnologiche, rappresenta una delle figure più influenti e controverse dell’ultimo decennio. Negli anni, Musk ha saputo costruire una rete di interessi e di alleanze che lo hanno trasformato in un vero e proprio simbolo dell’economia digitale e spaziale.
segna quindi una svolta epocale nella storia della politica americana e mondiale. Il sistema democratico, come lo conosciamo, sembra vacillare di fronte all’ascesa di una nuova élite economica e tecnologica che detiene il potere non attraverso il consenso popolare, ma attraverso il controllo delle risorse e delle innovazioni.
Questo nuovo ordine mondiale, caratterizzato da una “continuità delle differenze” – in cui le disuguaglianze economiche e sociali non sono viste come un problema, ma come una caratteristica essenziale per mantenere l’efficienza – pone domande inquietanti sul futuro della democrazia. I prossimi decenni potrebbero vedere un ulteriore consolidamento di questo sistema, portando con sé sfide profonde per coloro che credono nei valori di uguaglianza, giustizia e trasparenza.
Queste preoccupazioni sembrano lontane dall’agenda dell’Unione Europea che ormai segue ciecamente la linea guerrafondai degli USA, che parla di un ritorno all’austerità come sempre per autodistruggersi e più dipendente per approvvigionamento dell’energia agli Stati Uniti.
La Germania e il resto dell’Ue assistono impotenti mentre Cina e Stati Uniti ci sorpassano in ogni settore che conta – con il capitale europeo che fugge in America e Asia e il deficit degli Stati membri che aumenta. E cosa fa l’Europa? Austerità!
Sappiamo più o meno come funziona la lotta di classe nel capitalismo, ma nel tecno-feudalesimo che si fa? Dobbiamo imparare tutto da zero?Questo nuovo ordine mondiale, caratterizzato da una “continuità delle differenze” in cui le disuguaglianze economiche e sociali non sono viste come un problema, ma come una caratteristica essenziale per mantenere l’efficienza, pone domande inquietanti sul futuro della democrazia. I prossimi decenni potrebbero vedere un ulteriore consolidamento di questo sistema, portando con sé sfide profonde per coloro che credono nei valori di uguaglianza, giustizia e trasparenza.
Queste preoccupazioni sembrano lontane dall’agenda dell’Unione Europea che ormai segue ciecamente la linea guerrafondai degli USA, che parla di un ritorno all’austerità come sempre per autodistruggersi e sempre più dipendente per approvvigionamento dell’energia agli Stati Uniti.
La Germania e il resto dell’Ue assistono impotenti mentre Cina e Stati Uniti ci sorpassano in ogni settore che conta, con il capitale europeo che fugge in America e Asia e avanza il processo di de-industrializzazione e impoverimento progressivo e pianificato e il deficit degli Stati membri continuano ad aumentare. E cosa fa l’Europa? Austerità tagli alle spese sociale e l’aumento delle varie forme di tasse!
Sappiamo più o meno come funziona la lotta di classe nel capitalismo, ma nel tecno-feudalesimo che si fa? Dobbiamo imparare tutto da zero?
* Membro del Direttivo regionale della federazione umbra del Fronte del Dissenso
** Fonti:
https://lentiapois.it/blogs/economia/tecnofeudalesimo-la-nuova-era-economica-post-capitalista