PARLAMENTO: CHI SI ASTIENE È COMPLICE!

Non c’è dramma senza farsa. Il dramma è a Gaza, la farsa a Roma. Ieri, dopo un acceso dibattito parlamentare, la risoluzione del governo in appoggio al cosiddetto “Piano Trump” (in realtà Trump-Netanyahu) è stata approvata dalla Camera con 182 voti a favore, 101 astensioni e zero (zero!) voti contrari. Che dire? Tanto rumore per niente.

Il piano di annientamento della Palestina, quello di un redivivo colonialismo occidentale, non ha avuto un solo voto contro. Una vera vergogna! Qui il problema non è tanto il comportamento delle forze di governo, coerenti con il loro totale sostegno al criminale Netanyahu, quanto piuttosto una “opposizione” astensionista, chiacchierona quanto complice e subalterna. Una finta opposizione che è un’autentica manna per l’indecente Meloni. Il succo di questa pagliacciata è semplice: litigare nei talk show va bene, ma sulle cose che contano il regime bipolare è compatto.

Tutto ciò mentre l’Italia è percorsa da grandi e diffuse manifestazioni per la Palestina. Mai si è visto un parlamento così distante, e addirittura contrapposto al sentimento prevalente nel Paese. Poi ci si meraviglia dell’altro astensionismo, quello degli italiani alle urne…

Nel Palazzo son contenti di questo astensionismo, l’ideale per poter governare anche con un consenso che si restringe sempre più. Ma lorsignori stiano attenti. Forse l’apatia di un quarantennio squallido, tutto look, tecnocrazia, finanza e “politicamente corretto”, sta volgendo al termine. I segnali cominciano ad esserci. Ascoltiamoli ed agiamo di conseguenza.

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