Sfrontata continuità con l’azione dei governi di centro-sinistra-destra precedenti, pieno rispetto del “vincolo esterno” e della duplice compatibilità con i dettami dell’eurocrazia e dei vampiri della finanza predatorio globalista. Questo il bilancio (sorvoliamo, per carità di patria, sulla servile politica estera) che solo si può trarre dopo quasi tre anni di legislatura del governo Meloni-Giorgetti.
Anzi, secondo la Troika (“mercati”, Bce e Commissione europea), il governo FdI-Lega-Forza Italia sta facendo meglio di tutti quelli che lo hanno preceduto.
Non lo diciamo noi del FRONTE del DISSENSO, che di questo governo ci consideriamo nemici. Lo scrive sul CORRIERE DELLA SERA in edicola oggi 11 luglio, niente meno che il famigerato Carlo Cottarelli. Il nostro elenca i successi del governo e li mette in ordine.
(1) «Lo spread è sotto i 90 punti base. Non accadeva dall’ottobre 2008. È la prova dell’affidabilità del nostro debito».
(2) «Questa migliorata affidabilità è confermata anche dai recenti giudizi nelle valutazioni delle agenzie di rating».
Come spiegare questo idillio malgrado il debito pubblico sia al 136% del Pil, mentre il deficit resta sopra al 3% — ed a causa del quale l’Italia è sottoposta dalla Ue a “Procedura di deficit eccessivo”?
«Perché tanta benevolenza da parte dei mercati», si chiede il Cottarelli? Ecco la risposta:
(1) «Il motivo più importante è che il governo ha dato segni di essere molto prudente nella gestione dei nostri conti. Per la prima volta da non so quando il governo ha risparmiato un “tesoretto” di circa 20 miliardi».
Traduzione: il governo Meloni, mentre ha aumentato la pressione fiscale, ha continuato a tagliare le spese per lo stato sociale — nel 2023 e 2024 la pressione torna a salire al 42,6-42,7 per cento, tra i valori più alti degli ultimi trent’anni.
(2) «Inoltre nel settembre scorso il governo ha presentato un piano di rientro del debito addirittura più stringente di quello proposto dalla Commissione Von der Leyen».
Traduzione: austerity a tutto spiano — che aumenterà di molto causa riarmo e spese militari, ovvero a causa dell’obbedienza alla NATO.
E quindi il Cottarelli, a smentire a quelli che pensano che fu una congiura internazionale quella dello spread che portò alla caduta del governo Berlusconi, conclude: «Per i mercati conta quello che si fa, non chi si è».
Brava Giorgia! Bravo Giorgetti!