NO AL PIANO SCIAGURATO DEL GOVERNO di FRONTE del DISSENSO – Umbria

«E’ stato reso noto solo giorni fa il “PIANO STRATEGICO NAZIONALE AREE INTERNE” approvato in sordina nel marzo scorso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Piano avrà conseguenze devastanti per i comuni italiani situati in zone economiche depresse, montane o rurali. SI tratta di 5.538 piccoli comuni italiani con al massimo 5.000 abitanti in cui vivono quasi 10 milioni di italiani.

Perché avrà conseguenze devastanti? Perché stabilisce che lo spopolamento, il declino economico, e l’estinzione politica di queste aree del paese sono fenomeni ineluttabili. Il Piano considera dunque inevitabile l’aumento dei già attuali processi migratori Sud – Nord e dalle aree rurali verso le aree urbane più “ricche”.

Citiamo testualmente:

«Obiettivo 4: Accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile.
Un numero non trascurabile di Aree interne si trova già con una struttura demografica compromessa (popolazione di piccole dimensioni, in forte declino, con accentuato squilibrio nel rapporto tra vecchie e nuove generazioni) oltre che con basse prospettive di sviluppo economico e deboli condizioni di attrattività. Queste Aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza ma non possono nemmeno essere abbandonate a sé stesse. Hanno bisogno di un piano mirato che le possa assistere in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento in modo da renderlo socialmente dignitoso per chi ancora vi abita». [Pagine 45-46]

Quello adottato dal governo Meloni è un vero e proprio cambio di paradigma rispetto alla Legge n.158 del 2017, nota come “Legge Piccoli Comuni” o “Salva Borghi”, che aveva come scopo sostenere e valorizzare lo sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli comuni.

Il governo Meloni, facendo sua l’idea liberista che il mercato decide tutto, che il mercato ha sempre ragione, causerà un danno incalcolabile all’ambiente (abbandono e incuria), alla cultura (degrado dei borghi), alle infrastrutture, all’economia. Segnaliamo che nei territori dei piccoli comuni italiani si produce ben il 93 per cento dei prodotti di origine protetta e il 79 per cento dei vini italiani più pregiati.

Per la nostra Regione l’impatto di queste direttive sarà catastrofico. In Umbria i comuni sotto i 5000 abitanti sono 63 (il 69% sui 92 Comuni totali), con una popolazione pari a 133.534 (il 16% rispetto ad una popolazione totale di 854.378). Le aree appenniniche e rurali, già colpite dalla riduzione dei servizi, subiranno i colpi più pesanti — così da rendere più facile l’installazione dei mostruosi impianti eolici e agrivoltaici.

Occorre una grande mobilitazione, anzitutto dei sindaci delle aree colpite da questo Piano sciagurato. Vanno sensibilizzati i cittadini. Chiediamo al Consiglio Regionale e alla Giunta di porre in agenda la questione, dicendo un secco NO al Piano del Governo proponendo misure urgenti per sostenere le zone depresse e immaginare incentivi ai nuovi residenti».

8 luglio 2025
FRONTE del DISSENSO – Umbria

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