NO ALL’ACCOGLIENZA DEI SOLDATI ISRAELIANI
Sono stati affissi a Fano dei manifesti di riprovazione e biasimo per l’accoglienza riservata ai soldati israeliani nelle Marche. Autrice e committente dei manifesti è Elena Borgogelli, attivista fanese referente in città del Fronte del Dissenso, che ha fatto affiggere tali manifesti a titolo personale.
Lo ha fatto dopo aver appreso che – approfittando dell’Itinerario Ebraico Marchigiano, istituito nel 2021 dalla Giunta Regionale – i soldati dell’entità sionista (che nulla ha a che fare con la religione ebraica come dimostrano le tante manifestazioni globali dei fratelli di fede ebraica contro il sionismo) vengono a cercare un po’ di relax nella nostra Regione dopo la fatica che hanno fatto nell’uccidere donne e bambini (+ 50.000 bambini uccisi e feriti dall’IDF) a Gaza e in Cisgiordania. La cosa che fa oltremodo indignare è che essi sono addirittura scortati dalla DIGOS! Eh sì…in Palestina uccidono i bambini e in Italia si fanno scortare dalla DIGOS! Elena Borgogelli invita perciò le forze dell’ordine ad opporsi a questo vergognoso compito che è stato loro assegnato e a mettere in atto una disobbedienza civile di tipo gandhiano, considerato che viene richiesto loro di scortare persone che hanno ucciso indiscriminatamente la popolazione civile tra cui tanti bambini: bambini che magari hanno l’età dei loro figli e nipoti.
Elena invita anche i suoi concittadini sostenere il popolo palestinese con dei gesti concreti come NON COMPRARE PRODOTTI ISRAELIANI in particolare i MANDARINI varietà ORRI, sia che provengano da Israele, sia dalla Spagna (spesso “spacciati” per prodotti italiani) sia dall’Italia. Il motivo? Per coltivarli nel nostro Paese è necessario comprare la licenza da Israele e questo comporta un rapporto commerciale con l’entità sionista. Sostituire i farmaci generici della multinazionale israeliana TEVA con farmaci equivalenti (qualora fosse possibile). I proprietari di esercizi commerciali possono sostituire la vendita della bibita “Coca Cola” con la “GAZA COLA” che è una bevanda creata nel 2023 da un gruppo di palestinesi per raccogliere fondi per la ricostruzione di un ospedale nel nord di Gaza.
L’autrice dei manifesti sollecita inoltre i fanesi, i marchigiani e gli italiani tutti a non sostenere la “Soluzione dei due Stati” (Israele e Palestina), fatta passare per l’unica soluzione pacifica quando in realtà non lo è affatto perché SOTTRAE TERRA AL POPOLO PALESTINESE ATTRAVERSO IL GENOCIDIO, L’ URBANICIDIO E L’ ECOCIDIO PER DARLA A DEI COLONI VENUTI DALL’ ESTERO.
Sostenere la causa palestinese non è solo supportare un popolo che da oltre 100 anni (con l’inizio del mandato britannico e la dichiarazione Balfour del 1917) subisce atroci violenze ma è avere rispetto per la propria dignità perché solo sostenendo il martoriato e coraggioso popolo palestinese possiamo parlare di DEMOCRAZIA, DIRITTI E UMANITA’ con libertà di spirito, in modo incontestabile.
VIVA LA RESISTENZA PALESTINESE!
VIVA LA PALESTINA LIBERA DAL FIUME AL MARE!
VIVA L’ ITALIA LIBERA! (dalle 140 basi NATO, dall’Unione Europea, sottomessa e serva degli USA e dai sionisti)
Un pensiero va a tutte le persone (giornalisti e non), che sono stati “messi a tacere” o minacciati perché raccontano la verità: in particolar modo ai giornalisti uccisi a Gaza dall’esercito israeliano. Un pensiero speciale va al giornalista palestinese Anas Al-Sharif, alla quale nel 2024 Amnesty International Australia ha conferito il premio “Human Rights Defender” (Difensore dei Diritti Umani) per il suo coraggio nel rivelare e documentare le sofferenze dei civili palestinesi causate dall’esercito israeliano.
Fonte: viverefano.it