CHI PUÒ FERMARE LA TERZA GUERRA MONDIALE di STOPWW3

Quando iniziò la seconda guerra mondiale? Con l’attacco tedesco alla Polonia il 1 settembre 1939? Con quello giapponese a Pearl Harbor nel dicembre 1941? Nel 1936 con l’intervento nazi-fascista per schiacciare la rivoluzione spagnola? Oppure nel 1931 con l’invasione giapponese della Manciuria?

(1) Nessuno, tantomeno nella fase storica delle guerre asimmetriche e ibride, proclamerà la terza Guerra Mondiale. Se definiamo mondiali le guerre che sanciscono il passaggio da una fase storica a quella seguente, da un sistema egemonico ad un altro, ebbene noi siamo già dentro un conflitto di portata storico-mondiale, segnato dal tramonto del blocco imperialistico capeggiato dagli U.S.A. e dall’avvento di uno a guida cinese. L’aumento esponenziale delle spese militari ad ogni latitudine è la prova che si approssima un conflitto su larga scala.

(2) La guerra in Ucraina ha un’importanza storica mondiale poiché essa è de facto una guerra in cui la Russia si trova a combattere non solo contro il potente esercito ucraino ma tutto il blocco N.A.T.O. che lo sostiene — ai tempi dell’U.R.S.S. accadde solo nel 1950-53 nel sanguinoso conflitto Coreano. In Ucraina la Russia non conduce solo una guerra esistenziale, agisce come freno antimperialista, essa differisce e ostacola il revanscismo imperialista occidentale. Una pace vera in Ucraina sarebbe possibile a condizione che l’Occidente Collettivo rinunci alle sue mire egemonistiche, ciò che non sembra probabile.

(3) Che così stiano le cose lo dimostra la protervia con cui i paesi più forti dell’Europa occidentale (i “volenterosi”), di contro all’atteggiamento apparentemente ponziopilatesco dell’America trumpiana, tengano in vita la guerra ed il loro fantoccio Zelensky, e continuino ad armarlo e finanziarlo ed anzi prevedano un sostegno eterno e incondizionato, non escludendo in futuro una guerra europea su larghissima scala. Così ci spieghiamo il grande Piano di riarmo deciso dall’Unione europea, approvato malgrado gran parte dell’opinione pubblica e alcuni paesi siano contrari. Un piano che ostenta forza ma nasconde sia la debolezza delle élite eurocratiche sia lo stato di crisi profonda dell’Unione. Il Piano di riarmo, implicando l’adozione di politiche sociali austeritarie, potrebbe aprire un grande ciclo di lotte popolari, che vanno sostenute con ogni mezzo, fino alla dissoluzione dell’Unione europea che ripristinerebbe la sovranità nazionali dei paesi.

(4) E’ sbagliato riporre fiducia nell’amministrazione nordamericana. Il trumpismo, al netto dell’eterogeneità della base sociale MAGA, corrisponde al gesto di colui che deve prendere fiato per ricominciare a correre. L’imperialismo nordamericano fa passo indietro per farne due avanti. Astuzia imperialista. Così ci spieghiamo sia la politica dei dazi per chiudere con la globalizzazione basata sul libero scambismo, sia la disponibilità ad un accomodamento con la Russia putiniana nella speranza di staccarla dalla Cina, in vista dello scontro decisivo con Pechino. La prova infallibile della natura imperialista irriducibile del trumpismo è l’appoggio fino ad oggi incondizionato al regime ultra-sionista d’Israele, il suo ignobile sostegno alla sua guerra genocidiaria a Gaza e all’annessione finale della Cisgiordania, ed alla sua aggressione all’Iran — che malgrado sia stato lasciato solo anche da quelli che si dichiarano suoi alleati, ha risposto coraggiosamente colpendo Israele in profondità.

(5) In questo implacabile contesto la tenace battaglia che sta conducendo la Resistenza palestinese ed il popolo ed il governo dello Yemen, sono due fattori di portata storico mondiale, a maggior ragione visti i gravi colpi subiti dal cosiddetto “Asse della Resistenza” in Libano e in Siria e la linea di condotta accondiscendente verso Israele di Russia e Cina. Palestina e Yemen dimostrano, che col sostegno delle masse popolari, la fiaccola antimperialista può esistere e resistere.

(6) In solidarietà con la scintilla Palestina, non solo nell’Occidente imperialista, è sorto un movimento di massa che, come in un grande fiume, vede confluire i più disparati rivoli di un’umanità che sembrava in catalessi. Potrebbe trattarsi dell’ingresso in scena di una nuova grande potenza mondiale, quella dei popoli che vogliono pace, libertà, diritti democratici e sovranità popolare.

STOPWW3 – Coordinamento “FERMARE LA TERZA GUERRA MONDIALE”

www.internationalpeaceconference.info

 7 settembre 2025

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