Stamattina eravamo a Pontasserchio (Pisa) al funerale di Marah Abu Zuhri, la ventenne palestinese morta all’ospedale di Pisa subito dopo il suo arrivo con un volo da Gaza. I danni della lunga denutrizione subita non le hanno lasciato scampo.
Diverse centinaia di persone, in mezzo a tante bandiere palestinesi, hanno partecipato commosse alla cerimonia, che ha visto, tra gli altri, gli interventi dell’ambasciatrice palestinese Muna Abuamara, dell’imam di Firenze Izzedin Elzir, dell’ex parlamentare europea Morgantini.
Toccante l’intervento della madre di Marah, Nabila, che ha detto di affidare la figlia ai toscani, mentre lei rientrerà il prima possibile a Gaza per ricongiungersi alla sua famiglia ed al suo popolo.
Diversi gli interventi istituzionali, a partire da quello del sindaco di San Giuliano Terme che ha organizzato la cerimonia. A un certo punto, però, il clima di raccoglimento si è trasformato nella rabbia di una parte consistente dei presenti. L’inatteso intervento di Eugenio Giani, uomo di mille stagioni, a partire da quella renziana condivisa con l’attuale console di Israele a Firenze Marco Carrai (ancora oggi vergognosamente alla presidenza della Fondazione Meyer), è stato vivacemente contestato per tutta la sua durata.
E’ stato anche questo un modo per ricordare ed onorare Marah, e con lei i due milioni di palestinesi uccisi, feriti, affamati dalla politica genocida di Israele. L’ipocrisia di certi galleggiatori delle istituzioni, permanentemente in campagna elettorale (Giani ne è un esempio indiscutibile) cozza con il dolore, il sentimento, la rivolta etica e morale di milioni di persone che vogliono la fine del genocidio e la libertà della Palestina.
Fronte del Dissenso Toscana
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