Se non fosse che a pagare sono gli incolpevoli cittadini umbri dalle cui tasche saranno prelevati i soldi per ripianare il “buco” di bilancio della sanità umbra, ci sarebbe da ridere (anche se amaramente) all’indecente spettacolo che la politica nostrana sta offrendo da due mesi a questa parte circa i conti della sanità regionale. Ora si è aggiunto un nuovo capitolo. Sembra che ci sia una nota, per ora riservata, (il passaggio formale dovrebbe esserci alla fine del mese) della Conferenza delle regioni del 18 maggio scorso che permetterebbe alle regioni di ascrivere a bilancio il payback sui dispositivi medici. La copertura sarebbe garantita dal Ministero economia e finanza (Mef) che ha manifestato la disponibilità a intervenire finanziariamente già nel 2025. In questa evenienza, per l’Umbria sarebbero 44 milioni in più da ascrivere a bilancio, per cui il debito di -34 milioni sarebbe annullato. Anzi ci sarebbe, come dice l’opposizione di centro destra un surplus di 10 milioni. Al contrario, l’attuale Giunta di centro sinistra continua a sostenere che le risorse del payback non risultano al momento esigibili, giustificando implicitamente la necessità della pesantissima stangata fiscale recentemente approvata dall’assemblea regionale.
Nell’attesa di sapere (la fine del mese ormai è prossima) come effettivamente stanno le cose, come Fronte del Dissenso ribadiamo: la più netta opposizione alla manovra fiscale (la più pesante stangata nella storia della nostra regione). 188 milioni in tre anni di prelievo forzato Irpef-Irap sono un’enormità rispetto al presunto disavanzo in sanità. Non si possono salassare gli umbri per mantenere i vari carrozzoni e le promesse fatte in campagna elettorale.
I cittadini umbri non devono pagare per la gestione fallimentare della sanità, sia del centro sinistra che del centro destra, dove il profondo scadimento dell’assistenza sanitaria che è sotto gli occhi di tutti, fa coppia anche con l’aumento del debito e con i buchi di bilancio.
Sarebbe molto più onorevole per i politicanti nostrani invece di accapigliarsi in queste pantomime, ingaggiare una seria battaglia contro governo e Unione europea che tagliano i fondi per la sanità, le politiche sociali, l’istruzione, mentre regalano centinaia di milioni alle industrie delle armi per foraggiare guerre e atroci genocidi, come quello contro il popolo palestinese.
FRONTE del DISSENSO – Umbria
24 maggio 2025