La scelta del Fronte del Dissenso di essere in piazza il 5 aprile, alla manifestazione promossa dal Movimento 5 stelle contro il riarmo europeo, ha suscitato diverse critiche. Un fatto prevedibile che merita però qualche risposta.
La prima critica parte dall’attuale collocazione politica dei Cinque stelle: all’opposizione, ma spesso alleati elettorali del Pd. Com’è possibile, dicono in diversi, marciare con costoro?
La nostra risposta è semplice. In primo luogo, convergere in una manifestazione è cosa ben diversa dal fare un’alleanza politica, che ovviamente non è all’ordine del giorno. Convergere, tra diversi, su un obiettivo comune è cosa normale, che avviene non solo nella politica ma anche nella vita di tutti i giorni. Decisivo è l’obiettivo che si persegue, in questo caso – il no al riarmo ed alla guerra – decisivo per noi, per il nostro popolo, per il futuro del Paese. In secondo luogo, una cosa sono i disegni politicisti dei vertici pentastellati, altra cosa le persone che saranno concretamente in piazza, certamente animate da un sincero desiderio di costruire un’opposizione adeguata.
La seconda critica viene da quello che definiamo come “mondo dell’antipolitica”. Questa critica muove dal giusto ribrezzo per tutta una serie di scelte pentastellate: dal governo col Pd (2019-21), al sostegno al governo Draghi (2021-22), al ruolo di Conte come uomo dei lockdown.
Anche qui la nostra risposta è semplice. Quel ribrezzo è anche il nostro, ma se nella concretezza della lotta politica applicassimo un astratto criterio di “purezza” semplicemente non manifesteremmo mai con nessuno. Quante volte si è partecipato a manifestazioni sindacali indette da sindacati traditori pur di dar voce alle giuste istanze dei lavoratori? Quante volte si è partecipato a manifestazioni pacifiste indette da soggetti largamente pacifinti? Che forse nel 2016, quando ci siamo battuti contro la controriforma Renzi della Costituzione, condividevamo le posizioni politiche di tutte le forze schierate per il no al referendum? Per favore, non scherziamo. Con il criterio della “purezza” nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile. E in tempi più recenti, quante volte abbiamo manifestato nel movimento no green pass con soggetti con i quali normalmente non avremmo mai condiviso nemmeno un caffè? Anche in quel caso contava, giustamente, l’obiettivo. Perché oggi sul riarmo non dovrebbe essere così?
Sappiamo bene quanto il M5s abbia deluso le aspettative di milioni di persone che gli avevano dato fiducia, ma la nostra impressione è che chi ci critica non abbia ben afferrato la gravità della situazione. La scelta di guerra dell’Unione Europea è stampata a caratteri cubitali nella risoluzione adottata il 12 marzo dal parlamento di Strasburgo. E per chi ancora non avesse capito, da Bruxelles sta per arrivare il “kit di sopravvivenza” per le famiglie europee…
Rispondere a questa situazione è doveroso ed urgente. Da qui la nostra scelta di cogliere l’occasione della piazza del 5 aprile. Una scelta peraltro condivisa anche da altre realtà dell’opposizione.
Per questo ci saremo, ma con i nostri contenuti. “PER LA PACE CON LA RUSSIA, CON LA RESISTENZA PALESTINESE”, saranno le parole d’ordine stampate sullo striscione del Fronte del Dissenso.
Ma il 5 aprile sarà solo una tappa, un passaggio da cogliere per dare vita ad una potente e capillare mobilitazione popolare, per costruire un fronte ampio che includa tutte le forze che si battono contro la guerra, per la pace, per sostenere le resistenze all’imperialismo e al sionismo.
NB: abbiamo aderito anche alla Giornata Nazionale NO NATO, e saremo presenti nei presidi locali che si svolgeranno nei giorni 4, 5 e 6 aprile.
si approvo tutto peccato sarò all’estero! buona fortuna, speriamo farete numero..e visibilità