UMBRIA IL DISSESTO DELLA SANITÀ

Altro che pareggio di bilancio!!

Che la sanità umbra fosse di molto scaduta negli ultimi vent’anni era sotto gli occhi di tutti. Le liste d’attesa in aumento, la mobilità passiva in crescita, la fuga dei medici migliori, lo scadimento delle prestazioni sono stati nel corso degli anni i sintomi infallibili del progressivo peggioramento della qualità della sanità umbra.

Ora veniamo anche a sapere che i conti del SSR non vanno affatto bene, anzi che sono in profondo rosso. Fa rabbia pensare che anni di tagli indiscriminati alla sanità, di blocco delle assunzioni e dei salari, di sfruttamento degli operatori sanitari che dovevano servire, a detta dei politicanti nostrani, a mantenere in parità il bilancio della sanità regionale, non sono serviti a niente e che ci troviamo alle prese con un debito ciclopico di ben 243,5 milioni. Che poi siano effettivamente 90 milioni come sottolinea l’attuale Giunta ( e lo stesso Centro-destra che si è affrettato a discolparsi della loro fallimentare gestione che fa il pari con quelle precedenti del Centro sinistra) non cambia l’essenza della portata del debito che, a detta della stessa Proietti è “incolmabile” ed espone la nostra sanità un probabile commissariamento. Né più e né meno di una qualsiasi regione meridionale che, negli anni passati, venivano additate con disprezzo dai nostri amministratori come esempi di inefficienza e corruzione.

E’ difficile discernere chi fra i due schieramenti abbia maggiori responsabilità dello sfascio attuale.  Se il centro sinistra con la sua politica di tagli indiscriminati, privatizzazioni che hanno inficiato irrimediabilmente la qualità della sanità umbra al punto che quasi un quarto (23,9 %, dati Agenas) dei cittadini umbri per curarsi si rivolge ad altre regioni o il Centro destra che non solo ha accentuato la gestione privatistica della sanita ma è anche riuscito a sperperare (elargendoli a piene mani alla sanità privata) gli ingenti fondi che arrivarono con il Covid. Comunque sia, entrambi hanno fatto a pezzi la sanità umbra che, ricordiamolo fu per anni il fiore all’occhiello della nostra regione.

Quello che sicuramente non sarà tollerabile è che si metta mano nelle tasche degli umbri per trovare i fondi per coprire la voragine nei conti della sanità che loro hanno prodotto. Quindi nessuno aumento delle addizionali IRPEF né tantomeno una nuova stagione di tagli ai servizi sanitari che vanno semmai implementati per ridare un minimo di vitalità al nostro sistema sanitario regionale, ad iniziare dall’ancora irrisolta questione delle liste di attesa.       

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