IL FRONTE DEL DISSENSO E LE ELEZIONI EUROPEE

Noi non siamo astensionisti. Non siamo nemmeno elettoralisti. Un movimento rivoluzionario può e deve utilizzare le elezioni come importante momento di propaganda affinché il proprio messaggio raggiunga la grande massa dei cittadini, consolidando la propria autorevolezza, rafforzando la propria organizzazione.

Mentre in un movimento di protesta possono confluire cittadini e attivisti con i più diversi ideali politici, diverso è il caso di elezioni poiché, decidendo della composizione del Parlamento e del governo di una nazione, di una regione o di un municipio (di converso quella dell’opposizione); esse chiedono il consenso ad un programma politico, ad una visione del mondo, la scelta degli uomini e delle donne che meglio li rappresentano.

Nei casi in cui non abbiamo la forza per presentare nostre liste indipendenti, possiamo e dobbiamo tentare di costruire liste di alleanza con forze e gruppi con i quali esistano valori comuni, un accordo politico di programma, un metodo condiviso per la scelta dei candidati. Non faremo mai parte di ammucchiate elettorali contro-natura che subordinano la strategia all’effimero successo elettorale.

Possono infine esistere casi in cui sia necessario e doveroso dare tattica indicazione di voto per questa o quella lista se la sua eventuale affermazione, oltre a colpire il regime dominante, aiuta a dare spinta e forma al movimento di lotta e di resistenza popolare.

In vista delle elezioni europee abbiamo detto con largo anticipo che sarebbe stato sbagliato esagerarne l’importanza. Abbiamo quindi aggiunto che, a causa delle severissime soglie d’accesso, lanciarsi in un’avventura elettorale vista la divisione e la debolezza delle “forze antisistema” sarebbe stata impresa destinata al fallimento certo.

Più smisurate sono le proprie pretese egemoniche più grandi le responsabilità. In nome delle loro ambizioni personali, dopo aver distrutto i partiti che dirigeva, la coppia Rizzo e Toscano, fallito il pornografico tentativo di ibridazione transgenica con Cateno De Luca, ha subito una vera e propria Caporetto: Democrazia Sovrana e Popolare sarà presente (grazie all’aiutino di un altro gatekeeper come Bandecchi) solo nella Circoscrizione Italia centrale. Riusciranno i due a cambiare rotta? O pensano di galleggiare ricorrendo al salvagente sgonfio di Alemanno?

Peggio hanno fatto gli amici che hanno deciso di partecipare (ognuno per conto proprio con ben cinque diversi simboletti) all’indecente ammucchiata guidata da Cateno De Luca. Avevamo avvertiti per tempo gli amici di Insieme Liberi che si sarebbero rotti la testa contro la muraglia della raccolta firme. Detto fatto. Invece di ritirarsi in buon ordine e con l’onore politico intatto, pur di essere in qualche modo sulla scheda, hanno accettato di portare l’acqua al mulino dello scaltro politico siciliano. E’ la nuda sindrome dell’elettoralismo opportunista, nascosta dalla foglia di fico del voto di preferenza.

Perché recarsi alle urne se quelli che si dicono alternativi ai politicanti di regime seguono lo stesso spartito? Una delle amare conseguenze di questi comportamenti è infatti che essi contribuiscono alla crescita dell’astensionismo qualunquistico e di deleteri sentimenti di rifiuto e ripugnanza della politica, alimentando vie di fuga intimistiche, arcadiche e sterili.

Turarsi il naso e votare la lista Pace Terra e Dignità di Michele Santoro? No, poiché il discorso sulla pace è ingannevole: nessuna parola sulla dissoluzione della NATO, nessuna parola per la sovranità nazionale e l’uscita dall’Unione europea, nessuna parola a favore della Resistenza del popolo palestinese. Questa lista non rappresenta alcun vero pericolo per il regime, viene anzi utile per rabbonire e portare fuori strada sia la rivolta giovanile di solidarietà con la Resistenza palestinese che il nascente movimento popolare per la pace.

Dopo il 9 giugno, verranno il 10, poi l’11, poi mesi e anni. Ci saranno non una ma più sfide e occasioni per dare vita ad un’opposizione sociale e politica per lottare contro il governo Meloni, per la pace, la sovranità e la giustizia sociale, per fermare il blocco USA-NATO-UE evitando una terza guerra mondiale.

Sia che come noi non voterete per nessuno, sia che voterete per quello che considerate il meno peggio, le elezioni europee sono solo una tappa, nemmeno decisiva. La lotta continuerà, e nella lotta sociale e politica risorgerà la nuova opposizione di cui c’è bisogno.

Direttivo Nazionale del Fronte del Dissenso, 14 maggio 2024

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