DOPO L’ELEZIONE DI TRUMP. Dichiarazione di STOPWW3

L’IMPERIALISMO AMERICANO RESTA IL NEMICO PRINCIPALE

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(1) Il mondo è entrato in un periodo di instabilità e grandi turbolenze. La spinta propulsiva della globalizzazione a guida americana, è giunta al capolinea. A causa dei suoi dispositivi liberisti e della arroganza imperialistica yankee, la globalizzazione ha accentuato le diseguaglianze sociali interne ad ogni paese, gli squilibri economici e geopolitici, il saccheggio a danno dei paesi poveri. Nei prossimi decenni si deciderà l’assetto del mondo: avremo una nuova globalizzazione? e di che tipo essa potrà essere? policentrica o un’altra potenza prenderà il posto degli U.S.A.? Oppure, al contrario, gli stati nazionali si riprenderanno le chiavi di casa scegliendo la via del protezionismo e dell’autosufficienza economica? Quando in ballo ci sono un nuovo ordine mondiale ed una nuova gerarchia delle potenze, il ricorso alla guerra diventa inevitabile.  Se i popoli e le classi subalterne resteranno in ginocchio, se le resistenze antimperialiste non otterranno vittorie campali, il futuro del mondo verrà deciso in quella che abbiamo chiamato Terza Guerra Mondiale Prolungata.

(2) La dirompente rivincita di Donald Trump si spiega solo in questo contesto, come risultato della lotta intestina che dilania sia la società americana che le sue élite oligarchiche. La frazione trumpiana, pur tenendo conto della natura eterogenea del suo blocco sociale si presenta come movimento revanscista, e il compito che si prefigge è difendere la supremazia mondiale degli Stati Uniti (MAGA). Ideologicamente, oltre a venture razziste e misogine, la base ideologica principale è un messianismo cristiano-sionista, per cui, se venisse meno la supremazia mondiale degli Stati Uniti, avverrebbe la fine del mondo. Quello che in effetti accadrebbe, ove gli U.S.A. venissero privati della loro parassitaria posizione di predominio, è che precipiterebbero, se non nella guerra civile, in un inesorabile crisi esistenziale.

(3) L’idea di stabilire un accordo con la Russia di Putin non deve trarre in inganno. Non è un’impossibile nuova Yalta che la frazione trumpiana ha in mente. La neutralizzazione del conflitto con la Russia, che l’amministrazione Biden ha portato al suo punto massimo, è una pericolosa strategia per addomesticare Mosca e staccarla da Pechino, quindi per concentrare e puntare tutte le forze nello scontro con la Cina, l’unico rivale che possa contendere agli Stati Uniti la supremazia mondiale. Niente illusioni quindi: con Trump non è la pace all’orizzonte, ma una guerra solo diversamente manovrata e condotta — ne sanno qualcosa i palestinesi, così come le diverse nazioni antimperialiste.

(4) Non possiamo quindi esultare per la vittoria di Trump, ma certo non ci addolora la sconfitta politica della frazione democratica dell’élite yankee. Siamo anzi contenti. Per una ragione fondamentale: quando discordia e contesa prevalgono nel campo nemico, ciò è un bene nel campo degli amici, in quello degli oppressi e delle nazioni ribelli. E’ quindi un vantaggio anche per i paesi che fanno parte della pur disunita coalizione dei Brics poiché un’eventuale paralisi, pur momentanea, della macchina imperiale americana, rende meno complicata la loro battaglia per porre fine allo strapotere del dollaro e gettare le basi per un ordine multilaterale. E’ noto che Trump considera il fenomeno Brics un pericolo esiziale per l’egemonia statunitense e non c’è dubbio che tenterà in ogni modo di seminare zizzania e di dividerli per quindi colpire la Cina. C’è infine un’ultima ragione per cui la vittoria di Trump è stato il male minore: essa ha gettato scompiglio in Europa, accentuando le spinte alla disgregazione dell’Unione europea, disgregazione la quale darebbe un colpo letale all’eurocrazia e alla potenza dell’impero americano, dando nuovo vitale ossigeno alle forze rivoluzionarie europee.

(5) “STOPWW3- Iniziativa Internazionale per la Pace” ribadisce il suo appello a stare dalla parte di coloro che lottano contro l’imperialismo, il colonialismo e il sionismo. Raddoppieremo i nostri sforzi per assicurare la pace con la Russia e la Cina, più che mai vista la possibilità di una conflagrazione nucleare che diventa sempre più probabile ad ogni escalation occidentale. Il nostro lavoro per la pace e la giustizia non è né un crimine né un tradimento. Solo un movimento di massa unito può affrontare l’oppressione in patria e le guerre all’estero. Chiediamo a tutte le forze di unirsi a noi in questo lavoro.

STOPWW3 – Iniziativa internazionale per la pace

29 dicembre 2024

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