ROMA 5 OTTOBRE: CON LA PALESTINA di Fronte del Dissenso

No ai divieti del governo, per il diritto a manifestare!

Nei giorni scorsi il ministro Piantedosi ha fatto filtrare, con grande eco sulla stampa, la sua volontà di vietare il corteo per la Palestina previsto a Roma il 5 ottobre. Benché non ancora formalizzato, si tratta di un annuncio gravissimo: la dimostrazione del totale asservimento del governo alla canea sionista che vuole occultare il genocidio in corso a Gaza; la prova di una svolta che tende ad allineare l’Italia alla linea repressiva già messa in campo in altri paesi europei (Francia e Germania in primis).

Questo divieto va respinto con forza! Il corteo, organizzato da tutte le associazioni palestinesi presenti in Italia, non può essere impedito!

Il Fronte del Dissenso, che aderisce alla manifestazione del 5 ottobre, invita alla massima compattezza per costringere il governo a tornare sui suoi passi. Il diritto a manifestare va difeso con tutte le forze. Battersi per fermare il genocidio e per esprimere il proprio sostegno alla Resistenza palestinese (la cui piena legittimità è sancita anche dalla Risoluzione Onu 37/43 del 3 dicembre 1982) è dovere di ogni democratico!

La sterzata autoritaria di Piantedosi si iscrive in un disegno più ampio. E’ in discussione alla Camera il Ddl 1660, l’ennesimo Ddl “sicurezza” che introduce 13 nuove fattispecie di reato e aggravanti configurando un vero e proprio stato di polizia. Tra le altre misure, il Disegno di legge allarga i casi di Daspo urbano, ripristina le sanzioni penali per alcune tipiche forme di protesta giovanili, operaie e sindacali come i picchetti ed i blocchi stradali, innalza le pene per i cittadini sfrattati o senza casa costretti ad occupare immobili.  

Ma c’è di più: il Ddl introduce diverse misure a tutela delle violenze poliziesche durante le manifestazioni; consente agli agenti di girare armati e senza licenza anche quando non sono in servizio; punisce fino ad 8 anni di detenzione chiunque promuove una protesta carceraria anche passiva.

E’ evidente come tanto la volontà di vietare il corteo del 5 ottobre, quanto le misure del Ddl 1660, vadano nella direzione di una svolta autoritaria complessiva che si iscrive nella scelta di guerra della Nato e dell’Ue. Un modo, anche questo, per prepararsi ad una guerra pienamente dispiegata contro la Russia. In pratica la Terza Guerra Mondiale.

E’ proprio per impedire che si arrivi a questo terribile baratro che il Fronte del Dissenso è impegnato al massimo per la piena riuscita della Marcia del 29 settembre ad Assisi, indetta dai Cittadini per la Pace.

Alla fine, tutto si tiene. Il 29 settembre e il 5 ottobre sono due tappe della stessa lotta: quella contro la guerra, contro l’imperialismo, per i diritti dei popoli a partire da quello palestinese.

IL 5 OTTOBRE IN PIAZZA PER LA PALESTINA

Il momento della mobilitazione è adesso!

Direttivo nazionale del Fronte del Dissenso

17 settembre 2024

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