IL FRONTE CHIAMA IN CAUSA IL GOVERNO

Al Sottosegretario di Stato
alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Egr. Sig. Dott. Alfredo Mantovano
via email: ss.presidenzadelconsiglio@governo.it

Roma, 2 maggio 2024

Si è svolto a Roma, organizzato dal Fronte del Dissenso e dal Coordinamento internazionale “Fermiamo la terza guerra mondiale”, un importante incontro di approfondimento e dibattito sul futuro della Palestina e sui rischi di un’escalation bellica tanto in Medioriente quanto in Ucraina.

A tale conferenza hanno partecipato ospiti illustri provenienti sia dal mondo ebraico che mediorientale, tra cui autorevoli accademici e studiosi di caratura internazionale, politici e militanti provenienti da una dozzina di stati, da quattro continenti.

Solo a titolo esemplificativo, hanno aderito e portato il loro contributo oltre a rappresentanti della Resistenza palestinese, anche Mohammed Hannoun, presidente dell’associazione palestinesi d’Italia, il ministro degli Affari Esteri dello Stato di Libia e la propria delegazione, nonché Azzam Tamimi, già Direttore dell’Istituto del Pensiero Politico Islamico a Londra e ritenuto uno dei massimi esperti internazionali del conflitto mediorientale, così come il rabbino  Weiss di New York, Moni Ovadia e l’ex ambasciatrice Elena Basile.

Sorprende che un tema così importante, affrontato con tanta competenza e che incontra sempre più l’impegno e la partecipazione dei popoli, ad ogni latitudine non solo geografica ma diremmo antropologica nel mondo, sia rimasto in Italia pressoché ignorato dal sistema e dall’apparato mediatico del cosiddetto main stream.

Anche per questa ragione, riteniamo doveroso, informare dell’incoraggiante riuscita del convegno, non solo in termini dell’importante affluenza internazionale all’evento, ma soprattutto per la qualità dei contenuti e degli interventi. Tutti orientati alla legittima, e naturale, manifestazione di solidarietà nei confronti del popolo palestinese, ma ben di più, tutti tesi tanto all’approfondimento delle ragioni storiche, politiche e religiose del conflitto israelo-palestinese, e di conseguenza all’indicazione di possibili provvedimenti ed iniziative di lotta politica e di sensibilizzazione.

Stupisce che i nostri governi occidentali rimangano in silenzio davanti all’orrore che a Gaza sembra superare ogni giorno un nuovo confine.

La manifestazione di indignazione e protesta verso forme più o meno ibride di collusione con il genocidio in atto a Gaza, che divampa nelle piazze e negli atenei di tutto il mondo, ci impongono di riflettere profondamente sulle conseguenze a cui una tale “sordità selettiva” rischia di condurre.

Per questo, oltre che chiedere un immediato cessate il fuoco, chiediamo con forza che anche il governo italiano si esprima chiaramente perché venga riconosciuta dignità di stato allo Stato Palestinese, perché vengano finalmente forniti tutti i mezzi di supporto e di aiuto umanitario troppo a lungo impediti e osteggiati, perché si attivino finalmente quelle competenze e capacità di dialogo politico in grado di trovare soluzioni ispirate alla giustizia, stabili e durature, e soprattutto perché l’arte della diplomazia, storica risorsa del nostro Paese, ritrovi le parole dell’equilibrio, della giustizia e della pace e sappia attivarsi per ridare autorevolezza all’azione di governo nello scacchiere internazionale, liberandolo dal giogo della subalternità, politicamente, eticamente e umanamente ormai intollerabile.

In una parola, perché questo governo e le istituzioni dello Stato Italiano, trovino il coraggio, tanto in Medioriente quanto in Ucraina, di ascoltare il proprio popolo e diano infine voce alla sua accorata richiesta di Pace di cui il nostro paese – e non solo – manifesta ogni giorno di più profonda, se non vitale, necessità.

Il Fronte de Dissenso

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