Evento Pubblico – Perugia

Elezioni, Politica e Antipolitica


Perugia
25 Maggio

Ore 17:00

Dibattito e confronto

Incontro pubblico a Perugia: “VOTARE PERCHÉ? VOTARE PER CHI?”.
Al centro le elezioni europee (con annessi e connessi), e siccome a Perugia ci sono le comunali, inevitabilmente si è parlato anche di queste ultime — erano presenti gli amici del PCI, con il senatore Leonardo Caponi, candidato sindaco, che stiamo aiutando (con un nostro candidato indipendente, Stefano Falcinelli che molti conoscono come uno dei “Docenti universitari No GreenPass”), e le due liste emerse dalla rottura con Bandecchi: Italexit e Alternativa Riformista. Sullo sfondo si è accennato alle prossime elezioni regionali in Umbria.

Poca la partecipazione di pubblico: a dimostrazione dello scarso interesse alla partita delle elezioni europee. Ce lo aspettavamo, ma non in questa misura. Per il Fronte del Dissenso Leonardo Mazzei ha ben spiegato le ragioni del nostro “astensionismo di necessità”, di qui la critica doverosa a certi amici che hanno voluto ad ogni costo ficcarsi nella tonnara delle europee, addirittura nell’ammucchiata di Cateno De Luca (è intervenuta Sabrina Aguiari, candidata di Vita, che ha invece difeso quella scelta). Di astensionisti, antipolitici, fughisti, spiritualisti e rottami del movimento anti-sistema che fu, neanche l’ombra. L’ennesima conferma che quel ciclo è morto. Prima ci mettiamo una pietra sopra, meglio è. Non è dal mondo dei morti che viene la vita.

“Fughisti” e “spiritualisti” pretendono di avere superiorità morale rispetto al “materialista e meschino popolo bue”; in verità stanno dentro alla stessa melma: fatalismo pessimistico, rassegnazione, apatia, una radicale sfiducia nichilistica nella politica che diventa diffidenza e disprezzo verso chiunque la politica la faccia. Buoni e cattivi? Onesti e corrotti? Tutti gettati nello stesso sacco. La politica? Sarebbe “roba sporca”, agita dai nemici e ad essi funzionale. Noi altri? Saremmo degli “sfigati” che si illudono di cambiare il corso degli eventi. Trovate voi la differenza tra chi si fa egoisticamente i cazzi propri e coloro che se li fanno in comunione. Senza dimenticare che la cosiddetta “antipolitica”, per quanto rozza e qualunquista, è pur sempre una forma della politica.

Non c’è dubbio: occorre un grande scombussolamento (o una serie) per rovesciare questo quadro desolante. Ma in tempi di guerra mondiale incipiente, non è detto che la svolta ci porti giovamento; potrebbe trattarsi di un cambiamento in peggio: una nuova tappa del Grande Reset segnata da militarizzazione sociale, strette tecno-autoritarie e nuovi stati d’eccezione. A maggior ragione occorre tenere le posizioni, accumulare forze, essere pronti a raccogliere i frutti di ciò che stiamo seminando.

In questo contesto si spiegano le complicazioni che abbiamo incontrato, le difficoltà a superare indenni gli ostacoli. L’avere tenuto botta come organizzazione, quindi evitato lo sfascio, è già un gran risultato.

Riguardo alle elezioni regionali in Umbria (di cui si è parlato anche ieri). Una sfida a cui non possiamo sfuggire; un’occasione da cogliere per rafforzare il Fronte, per educare i nostri militanti e simpatizzanti ad uscire dalla bolla andando in mezzo al popolo, lì dove sta il nostro indispensabile nutrimento. L’abbiamo detto anche ieri: pronti all’unità con compagni di strada, a patto che siano seri e credibili, ma no all’unità a tutti i costi, no alle accozzaglie che durano solo lo spazio di una campagna elettorale. Sì ad accordi elettorali che siano funzionali alla costruzione di un’opposizione politica e sociale duratura. Se queste condizioni non ci saranno, saremo obbligati a seguire il vecchio adagio: “meglio soli che mal accompagnati”.